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StrumentiIl blog di petsalvatore
Da 10 anni notizie su azioni, etf, analisi fondamentale e tecnica, mutui, mercati, fondi pensione e tfr.
Indici delle Borse is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.COS'È IL METODO CUD?
È il primo metodo che abbiamo utilizzato per la scelta delle azioni da acquistare. Questo metodo, al contrario di quanto si posso pensare, si è rivelato utile soprattutto quando gli indici erano in rialzo (toro), mentre ha avuto qualche problema durante le fasi di mercato ribassista (orso) e con i mercati stranieri (ecco perchè lo utlizziamo solo per le azioni italiane). I principali parametri da tenere in considerazione nella scelta di unazione, utilizzando il metodo cud, sono quattro: il prezzo/utili, il dividendo yield, la capitalizzazione e il prezzo dellazione. Con questo metodo sono utilizzati più parametri, perché utilizzandone uno solo, si potrebbe essere tratti in inganno (vedi caso Parmalat).
IL P/E
Il prezzo/utili (P/U) o price/earnings ratio (P/E) e il rapporto tra il prezzo dellazione e la stima degli utili attesi. Proprio perché al denominatore c'è una stima, questindice deve essere sempre monitorato con attenzione.
P/E = Prezzo azione / Stima utili attesi
Un piccolo investitore deve tenersi alla larga dai titoli con P/E negativo, perché significa che quelle società non fanno utili e, quindi, sono molto rischiose e molto speculative. Nel corso degli anni vi sono state molte teorie per calcolare il P/E oltre il quale unazione è considerata cara. Crediamo che un buon valore sia il numero 17. Unazione con P/U pari o uguale al valore sopraindicato, significa che è correttamente valutata o a buon mercato. Esistono due teorie per la scelta delle azioni: il growth style e il value style. La prima teoria è sconsigliata ad un piccolo risparmiatore, perché più rischiosa e speculativa. Lasciamola fare ai ricchi. Consiste nel cercare i titoli con P/E elevato e con prospettive di crescita degli utili molti superiori alle altre azioni. Laltra teoria è consigliata perché meno rischiosa e speculativa. Consiste nel cercare titoli con P/E bassi perché dimenticati e, quindi, sottostimati. E questa teoria che a noi piace e dovrebbe essere utilizzata da un piccolo risparmiatore.
IL DIVIDENDO YIELD
Il dividendo yield è il rapporto tra dividendo e prezzo dellazione.
Dividendo yield = Dividendo / Prezzo azione
E, quindi, un indicatore che si modifica con il variare del prezzo dellazione. Indica il guadagno in percentuale che si può ottenere ogni anno incassando il dividendo. Bisogna sapere che si può azzerare quando lazienda decide di non distribuire dividendi. Pensiamo che si possa acquistare azioni, in particolar modo quando il loro dividendo yield è superiore al 3,5%. La percentuale del 3,5% non deve essere presa come oro colato. Può succedere che unazienda dia un dividendo superiore al 3,5% in via straordinaria, ma la sua politica dei dividendi normalmente non va in tale direzione. Questa è unazienda da non acquistare. E bene non acquistare anche i titoli delle azioni che distribuiscono quasi tutto, tutto o più del loro utile (pay out). Il pay out deve essere inferiore al 70%. Unazienda, infatti, dovrebbe reinvestire una parte del suo utile. Il dividendo è una quota dellazione che viene staccata ogni anno e restituita allazionista alla presenza di utile. Unazienda può deliberare la distribuzione di dividendi straordinari, quando effettua delle operazioni (ad esempio di vendita di un suo ramo) e si trova con un eccesso di liquidatà. Quando lazione stacca il dividendo, viene quotata al prezzo precedente meno il dividendo. Generalmente, ma non sempre, prima dello stacco del dividendo lazione sale per poi ridiscendere. Alcuni speculatori sfruttano questa variazione di prezzo. Un piccolo risparmiatore, investendo pochi soldi su ogni azioni, è bene che non faccia questo ragionamento. Il dividendo è un qualcosa che tornerà utile per chi volesse detenere lazione per più anni e servirà a poco o a nulla, a chi volesse deternerla per solo un anno o meno.
LA CAPITALIZZAZIONE
La capitalizzazione di una società è data dal numero dazioni quotate per il prezzo di mercato. Capitalizzazione = Numero di azioni quotate * prezzo di mercato. Linsieme delle capitalizzazioni di tutte le aziende quotate costituiscono la capitalizzazione dellintero mercato. Dividendo la capitalizzazione di una società per quella dellintero mercato e moltiplicando per cento, si ottiene il peso relativo dellazienda stessa. Le società di un determinato mercato, con peso relativo maggiore, sono quelle più seguite dagli investitori esteri. In Italia, le 40 aziende con la capitalizzazione maggiore formano lindice FTSE mib. Si consiglia di non acquistare aziende con capitalizzazione inferiore a 70 milioni deuro, perché soggette a forti variazioni di prezzo soprattutto allannuncio di notizie, che possono addirittura rivelarsi infondate. E bene, inoltre, concentrarsi sulle società, più liquide vale a dire più facilmente vendibili, in pratica quelle che ogni giorno presentano un numero sufficientemente elevato di contratti Tra queste società, oltre a quelle del FTSE mib e del FTSE Italia mid cap, figurano anche quelle del segmento FTSE Italia Star. Le aziende quotate allo Star devono garantire una certa liquidità, un flottante sufficiente, unadeguata informazione societaria e particolari regole di comportamento. Il flottante è dato dalla percentuale dazioni effettivamente negoziabili in borsa.
IL PREZZO DELLAZIONE
Il prezzo dellazione non è né un parametro dellanalisi tecnica né di quella fondamentale. Tale parametro non indica se unazione e cara oppure no. E, tuttavia, importante quando si analizza un titolo. In finanza, infatti, un aspetto molto importante è la psicologia delle persone. Per alcuni risparmiatori, che non sono addetti ai lavori, vedere un titolo con una bassa capitalizzazione ad un prezzo maggiore di uno con una più alta capitalizzazione, può sembrare un po strano. Inoltre, molti risparmiatori considerano solo la variazione di prezzo; dicono: Il tal titolo si è apprezzato di un euro. Cè, però, una grandissima differenza tra un titolo da 40 ed uno da 5 , che si apprezzano entrambi di ununità. Nel primo caso la percentuale di guadagno è del 2.5%, mentre nel secondo è del 20%. A molti sembra che questa grossa differenza non ci sia, nonostante il ragionamento sia semplice. Tanto è vero che le aziende quotate sanno ciò e, sempre più spesso, quando le loro azioni raggiungono determinati valori, riducono il prezzo dei titoli aumentando il numero dazioni in circolazione. Il ragionamento inverso vale quando un titolo ha un prezzo troppo basso. Ecco perché consiglio ai piccoli risparmiatori di preferire le azioni con prezzo compreso tra 1 e 5 euro. Naturalmente per aziende particolarmente sane dal punto di vista del bilancio, questo consiglio può anche non essere preso in considerazione.
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